Sono tantissime le persone che si incontrano in una vita, alcune lasciano un segno, altre sono come meteore, ci sfiorano e non le vedremo mai più. Di alcune non ci accorgiamo nemmeno.

Oggi vorrei lasciare un segno su questo mio “diario”, di una persona che incontro quasi tutti i giorni di scuola alla mattina.

Si nasconde in un cappuccio blu della giacca, cammina tutto solo, quasi trascinandosi a scuola.

Frequenta con tutte le probabilità il liceo, perché si dirige verso ovest. L’orario è sempre quello delle 7 e mezza.

Il suo incedere è all’insegna dell’anonimato, sguardo a terra, ma proprio per questo l’ho notato.

Mentre altri studenti si muovono in gruppetti, lui è solitario.

Mi chiedo se la sua solitudine è ricercata oppure dovuta magari al suo carattere che lo emargina. Magari invece è solo perché i suoi amici provengono da altre parti della città e si ritrovano a scuola. Forse è estroverso, chiacchierone, ma a quell’ora è ancora addormentato.

“Cappuccetto Blu” avrà una storia tutta sua da raccontare e, seppur giovane, potrebbe dirci perché si rintana come una tartaruga sotto quel guscio cerulo.

Chissà se lo riconoscerò quando le condizioni meteo faranno in modo che la giacca sia superflua. Magari utilizzerà una felpa con cappuccio per ripararsi dal mondo.

Mi conforta il fatto che lo potrò riconoscere comunque dal modo di camminare.

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