Era marzo 2007. Con emozione siamo venuti a prenderti: bella, nuova.
La mia quinta compagna di viaggio. Tutte mi hanno lasciato dei ricordi. Alcune belli e intensi, altre meno belli per la poca affidabilità o magari per un incidente. Ma a tutte devo gratitudine, perché utili e servizievoli.
Noi genere XY (come definiti da un mio amico), ci entusiasmiamo come dei bambini per i motori, specie per quelli nuovi.
E’ vero: a me piacciono da sempre le auto. Da piccolo avrei voluto fare il meccanico, mi vedevo con una mia officina, avevo anche definito il posto dove doveva sorgere: alla Valbianca.
Quando è stato il momento di studiare, però ho dirottato la mia scelta verso l’elettricità e poi l’elettronica. Forse il destino mi stava guidando verso la passione dell’informatica, nata più tardi, quella che mi ha segnato la vita, oltre a darmi da mangiare.
Ho uno scatolone pesantissimo di riviste Quattroruote, a cui mi ero anche abbonato, e da cui ricavavo informazioni utili a nutrire il mio attaccamento alla meccanica d’auto. Oggi ritrovo più abbondanti informazioni nel web.
Ho persino tentato di applicare consigli di manutenzione, spingendomi al cambio delle pastiglie dei freni, sudando freddo quando i pistoncini non mi permettevano più di rimettere in sesto la macchina. Ho fatto anche il carrozziere per piccole riparazioni, iniziando già con la Dyane del papà e poi sulla Innocenti 3 cilindri (prima auto) e sulla Polo (con piccola ammaccatura sul davanti). L’Astra poverina non sarei riuscita a ripararla io, per quella brutta esperienza del 2002 in una galleria in Valle Anzasca.
Ma torniamo alla tanto amata Golf che stava per compiere i 18 anni con noi (quasi maggiorenne) e l’ennesimo costoso guasto ha fatto decidere di cambiarla. L’ho passata a un commerciante di auto che la esporterà in Bulgaria, dove le auto troppo vecchie per noi, hanno lì una seconda vita. Vengono rimesse in sesto, con pezzi di ricambio meno costosi che in Italia e possono ancora fare tanta strada.
Avrai una nuova targa, la DF048XC italiana è stata ritirata.
Un po’ di acciacchi li avevi (una molla dell’ammortizzatore posteriore sinistro rotta, il cielo scollato, un po’ di graffi qua e là), la serratura della porta posteriore destra che non si chiudeva. Anche io non ti dedicavo più tempo, pulendoti come avresti meritato e quindi sembravi più vecchia di quello che eri.
Saperti in Bulgaria e non in Italia mi rende sicuro che non ci incroceremo più, e non dovrò nascondere l’imbarazzo per averti abbandonato.
Ho un grande rammarico: non aver saputo dirti addio come dovevo.
Grazie Golf, fai ancora buon viaggi.
Ti dedico questa canzone: