Una triste scoperta: in dialetto, nei vari dialetti, non c’è modo di dire “TI AMO”.

In milanese si può dire “te voeuri ben“, ma questa espressione può essere usata anche per semplice affetto.

Stessa cosa per il piemontese “ët veuj bin” oppure “ët sei ëȓ mé cheuȓ“.

Te voglio bene assaje” a Napoli, “Ti vogghju benioppure Si u me ciatu” (sei il mio respiro) in Sicilia.

Altri dialetti variano il modo di pronunciare il “ti voglio bene”, oppure storpiano l’italiano per farci stare il “ti amo”.

Che strana cosa. Il “Ti amo” specifica un voler bene incondizionato, superiore, intenso, che un semplice “Ti voglio bene” non riesce a specificare.

C’è chi abusa di questa espressione, magari dicendo “Ti amo” e poi in realtà tradisce. C’è chi ha invece difficoltà a dire queste due parole.

Non bisognerebbe abusarne ma nemmeno non pronunciarle nel corso della nostra vita.

Se non pronunci queste parole, anche da innamorato, può essere per pudore, paura di essere vulnerabile, temere di non essere all’altezza di un patto d’amore espresso, timore che l’altro non ricambi con le stesse parole d’amore.

Tu che leggi questo mio pensiero, sei a conoscenza di un modo per dire “Ti amo” nel tuo dialetto? Pronunci spesso queste parole?

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Scrivimelo come commento.

Un bell’articolo sull’argomento “Ti amo” lo trovi qui:

https://www.lastampa.it/cultura/2020/09/09/news/l-importanza-delle-parole-ti-amo-perche-e-cosi-difficile-dirlo-e-se-lui-risponde-no-1.39285087

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